2022 Annus Horribilis: Incremento del 169% di attacchi informatici a PMI rispetto al 2021

2022 Annus Horribilis: Incremento del 169% di attacchi informatici a PMI rispetto al 2021

Il Rapporto Clusit 2023, l’Associazione italiana per la sicurezza informatica fondata presso il Dipartimento di Informatica dell’Università degli Studi di Milano, presentato martedì 7, ci presenta un quadro aggiornato e preoccupante sulla sicurezza informatica nel nostro paese.

L’analisi degli incidenti informatici noti nel 2022 mostra un netto aumento degli attacchi a scopo di crimine informatico, che sono stati più di 2.000 in tutto il mondo, ben l’82% del totale, in aumento del 15 % rispetto al 2021.

Per quanto riguarda l’Italia, questa percentuale arriva al 93%,  con un incremento quindi del 150% rispetto all’anno precedente.

L’elevata diffusione di attacchi ransomware, caratterizzata da pesanti risvolti economici, continua la sua crescita inesorabile e costante negli ultimi cinque anni.

In Italia, come nel resto del mondo, predomina il malware, che rappresenta il 53% del totale italiano, un valore che supera il dato globale di 6 punti percentuali. Importante dato che ci forniscono i ricercatori del Clusit: gli incidenti in questo settore hanno conseguenze gravi o gravissime nel 95% dei casi.

Le principali minacce di cybersecurity per le PMI in Italia includono:

  1. Phishing: Gli attacchi di phishing sono una delle minacce più comuni per le PMI in Italia e in tutto il mondo. Questi attacchi mirano a indurre le vittime a fornire informazioni sensibili, come nome utente, password o informazioni finanziarie, attraverso e-mail o siti web fraudolenti.
  2. Ransomware: Il ransomware è un tipo di malware che blocca l’accesso ai dati della vittima e richiede un riscatto per sbloccarli. Le PMI possono essere particolarmente vulnerabili ai ransomware perché potrebbero non avere sufficienti sistemi di backup per recuperare i dati critici.
  3. Attacchi DDoS: Un attacco DDoS (Distributed Denial of Service) consiste nel sovraccaricare un server o una rete con traffico web falso, in modo da renderla inaccessibile. Questi attacchi possono essere utilizzati per interrompere le attività aziendali e causare gravi danni finanziari.
  4. Password deboli: le password deboli possono rendere facile per gli hacker accedere ai dati aziendali.
  5. Dipendenti poco attenti: i dipendenti possono essere una vulnerabilità se non sono adeguatamente addestrati su come proteggere le informazioni aziendali e identificare le minacce di sicurezza
  6. Scarsa formazione degli utenti: La scarsa formazione degli utenti sulle migliori pratiche di sicurezza informatica può rappresentare una minaccia significativa per le PMI. I dipendenti potrebbero non essere consapevoli dei rischi associati alla condivisione di informazioni sensibili o alla connessione a reti Wi-Fi pubbliche non sicure.

Per proteggere le PMI dalle minacce di cybersecurity, è importante che adottino misure come l’utilizzo di software di sicurezza, la creazione di password forti, la formazione dei dipendenti sulla sicurezza informatica, l’aggiornamento regolare del software e degli antivirus e implementare procedure di backup e ripristino dei dati.

 

Source: https://www.ilsole24ore.com/art/italia-mirino-hacker-169percento-attacchi-2022-rispetto-2021-colpite-aziende-manifatturiere-e-servizi-professionali-AE0BwsyC?refresh_ce=1

Cristian Fassi

Oltre 20 anni di esperienza nel settore IT e nella sicurezza informatica, vive in Italia da 15 anni e parla italiano. Relationship Building, B2B, Solution Selling, Key Account Development, Business Strategy for Cyber Security Awareness.

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